LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Teresa Milioto
|
||||||
<<in tal modo la poesia nuovamente ricattura; e non è nel tuono o nel lampo, essa spira nel vento leggero che infine s'è levato. così talora anche il dio fuori dell'attesa di sé dà segni che a noi non riescono a significare.>> (Omar Vecchio, Trittico Praghese. 1988)
dove sono. sono qui (le tue guance e l'odore del tempo quell'odore netto fino alle mani follemente peregrinando). mi faccio attorno alla confusione dolce ogni giorno sebbene nulla consoli i minuti: come il niente in una città di tregua io manco al mondo. e lo voglio. dove sono. sono qui sono erba fra le tegole sono spasimo d'unione << sono vento che geme passando, mi attardo fedele alle zolle ai gelsi bianchi di pudore alle scorze alle stelle. al grigiore >> quel tutto discendendo in seno germina ed è poco per un vivere randagio. dove sono. sono qui regno labbro sul tuo collo scivolando a piccola morte in un misero giorno impenitente mentre giaccio immobile e muto sulle mie stesse gambe sulle tue stesse spalle come un demone dipinto a pietra di luna sedotta in tagli alla memoria. dove sono. dove sei. sono qui...
|
|